LA STORIA PRIMA DI TUTTO

VICENDE E MAESTRI
DAGLI ALBORI AL CONTEMPORANEO

CINQUE INCONTRI ONLINE DAL 23 OTTOBRE

PREMESSA

Spazi Fotografici presenta una nuova stagione di corsi online di storia della fotografia, guidati da esperti riconosciuti a livello internazionale.
Quest’anno il programma offre un approccio innovativo e non convenzionale: una serie di lezioni monografiche che esplorano figure e temi centrali della fotografia, dagli albori ai giorni nostri. Lezioni indipendenti che costruiscono nel tempo un percorso articolato ed approfondito sulla storia della fotografia, i suoi autori, le vicende e le tendenze del contemporaneo.

IN BREVE

Cinque lezioni online che coprono temi di grande interesse storico e culturale, dalla nascita della fotografia allarte contemporanea.
Si parte con Linda Fregni Nagler su Hercule Florence, uno dei pionieri dimenticati della fotografia, seguita da Luca Andreoni che analizzerà l’opera di Gustave Le Gray, figura di spicco del XIX secolo. Elio Grazioli esplorerà la fotografia concettuale di Ugo Mulas, mentre Luca Panaro discuterà il lavoro di Sophie Calle, tra realtà e finzione. Infine, Matteo Balduzzi ci condurrà attraverso il concetto di “neutro” nella fotografia moderna.

COME E QUANDO

Il corso inizierà il 23 ottobre 2024 (di mercoledì SOLO per la prima lezione, poi sempre al lunedì) e terminerà il 18 novembre;  si terrà online dalle 20:30 alle 22:30 con classe virtuale in Zoom per un totale di cinque lezioni settimanali.
Le registrazioni saranno rese disponibili ai partecipanti per 10 giorni a partire dal giorno successivo alle lezioni. Materiali e link saranno raccolti in un Drive dedicato e condiviso. 

Da calendario (ore 20:30-22:30, Zoom)

  • Mercoledì 23 ottobre – Linda FREGNI NAGLER –  Hercule Florence, inventore della fotografia in Brasile.
  • Lunedì 28 ottobre – Luca ANDREONI – Gustave Le Gray: Le immagini e la vita, a tratti avventurosa, di uno dei giganti della fotografia dell’Ottocento.
  • Lunedì 4 novembre – Elio GRAZIOLI – Ugo Mulas: tre e una realtà.
  • Lunedì 11 novembre – Luca PANARO – Sophie Calle, tra voyeurismo e partecipazione.
  • Lunedì 18 novembre – Matteo BALDUZZI – Un passo indietro: l’idea di neutro, serie, oggettività nella ricerca di alcuni dei più grandi interpreti della modernità.

A CHI SI RIVOLGE

Questo corso è aperto a chiunque voglia approfondire la storia delle origini della fotografia e dei suoi sviluppi negli autori e nelle idee fondamentali di un linguaggio con cui ci confrontiamo quotidianamente: studenti di arti visive, fotografi, appassionati alla ricerca di una bussola nel variegato mondo delle immagini fotografiche. Il fascino degli argomenti, la bravura dei docenti, la formula scelta, riescono a tenere insieme rigore scientifico, approfondimento e divulgazione.

Necessario installare Zoom su computer o smartphone (anche in versione gratuita).

IL PROGRAMMA DELLE LEZIONI

LINDA FREGNI NAGLER – Hercule Florence, inventore della fotografia in Brasile
È difficile definire un personaggio che ha attraversato il XIX secolo oscillando tra lo slancio romantico della giovinezza e le ricerche scientifiche positiviste della maturità. Hercule Florence è stato un esploratore, un inventore, un artista. Ha inventato un procedimento fotografico negli stessi anni in cui in Francia e in Inghilterra si sperimentava come fissare l’immagine nella camera oscura. È l’unico ad averlo fatto nel continente americano ed è stato ingiustamente dimenticato dalla storia.

LUCA ANDREONI – Le immagini e la vita, a tratti avventurosa, di uno dei giganti della fotografia dell’Ottocento
Gustave Le Gray (1820-1884).
Inventore di nuovi procedimenti, straordinario ritrattista, fotografo d’architettura e molto altro, Le Gray è importante partecipe della vita culturale della Parigi dell’Ottocento e ne condivide le meraviglie e i fallimenti, le ricerche e le esplorazioni. Un’opera e una vita che si intrecciano continuamente con le vicende del proprio tempo e che ci raccontano oggi di un’epoca eroica della fotografia.

ELIO GRAZIOLI Ugo Mulas: tre e una realtà
Giocando sulla famosa opera di Joseph Kosuth intitolata Una e tre sedie (1965), che risolveva l’arte nella sua “concettualità”, con il nostro titolo indichiamo lo spostamento dell’opera di Ugo Mulas, che con le sue Verifiche è a sua volta considerato un iniziatore della “fotografia concettuale”, su una chiave invece di ricerca della “realtà” con altri metodi rispetto al realismo. Lo snodo è sicuramente il suo rapporto con l’arte e gli artisti, che ne hanno fatto il più grande interprete fotografico dell’arte degli altri.

LUCA PANARO Sophie Calle, tra voyeurismo e partecipazione
L’assenza e il dolore sono tematiche autobiografiche ricorrenti nella ricerca dell’artista francese Sophie Calle, non sappiamo con certezza se gli episodi personali al centro della sua opera siano autentici oppure solo il frutto di un’abile finzione. Quello che sappiamo è che nelle sue immagini fotografiche una serie di presunte storie reali si sono trasformate in qualcosa d’altro, proprio nel momento in cui sono state sottoposte al giudizio della comunità dell’arte che, inevitabilmente, ha alterato la normale relazione tra gli eventi, producendo una realtà parallela a quella iniziale. La vicenda personale di Calle è stata spettacolarizzata, i confini tra verità e inganno sono ormai indistinti.

MATTEO BALDUZZI Un passo indietro: l’idea di neutro, serie, oggettività nella ricerca di alcuni dei più grandi interpreti della modernità
La lezione si addentra nella fotografia del novecento, rileggendola attraverso una delle sue componenti fondamentali, sia dal punto di vista formale che teorico: l’idea di neutro, serie, oggettività propria della sensibilità dell’era industriale. a partire dalla ricerca di alcuni dei più grandi interpreti della modernità, capaci di ridefinire l’idea di documento e il ruolo stesso dell’autore, il percorso esplora un ventaglio di pratiche e di estetiche che arrivano fino alle sperimentazioni più contemporanee.

COSTO E ISCRIZIONE

Il costo del corso è di 180€. Per effettuare l’iscrizione procedi cliccando il pulsante PARTECIPA AL CORSO sotto entro il 21 ottobre 2024.

Attenzione! Per informazioni o assistenza scrivici in qualsiasi momento.

Anticipazione: tutti gli iscritti riceveranno comunicazioni automatiche, poi un’e-mail il giorno del corso dalla referente del corso.

SCONTI E AGEVOLAZIONI

Dal 2021 tutti gli abbonati alle riviste del gruppo Sprea IL FOTOGRAFONPHOTOGRAPHYPHOTO PROFESSIONAL hanno diritto ad uno sconto del 10% sul costo di ogni corso.
È attivo uno sconto del 20% (esclusa quota sociale) per tutti coloro che hanno partecipato ad almeno un corso di Spazi Fotografici nell’anno in corso, per studenti, per membri di circoli FIAF e per Soci della Rete DOC. 
Per informazioni su scontistiche di gruppo contattare la segreteria.

Scopri di più scrivendo a segreteria@spazifotografici.it

NB. gli sconti non sono cumulabili

I DOCENTI

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LUCA ANDREONI

Luca Andreoni è tra i più importanti e riflessivi professori di fotografia e di storia della fotografia del paese, insegnando in numerose e prestigiose istituzioni italiane, i cui corsi sono stati fondamentali per le ultime generazioni di artisti e di studiosi della fotografia: oltre all’insegnamento di Fotografia e Storia della Fotografia presso all’Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo (dal 2013), dal 2009 è Guest Professor presso il Master universitario in Photography and Visual Design presso NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano, e dal 1990 insegna presso la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università Cattolica di Milano. Ha inoltre tenuto seminari di Storia della Fotografia presso l’Università degli Studi dell’Insubria e corsi di Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como. Ha condotto numerosi workshop per istituzioni quali Fondazione Fotografia di Modena, Fondazione Forma per la Fotografia di Milano, il Mart di Rovereto e l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD-MIBACT) di Roma.Luca Andreoni è anche tra i più attivi e rappresentativi autori della sua generazione, il cui lavoro è riconosciuto e rispettato da tutta la comunità della fotografia contemporanea in Italia. Il suo precoce impegno nel campo artistico della fotografia di paesaggio, supportato da una ricerca scrupolosa quanto poetica, ha giocato un ruolo cruciale nella transizione tra ciò che consideriamo oggi come ricerche classiche sui temi del paesaggio e il territorio, e le sperimentazioni più aggiornate. La sua opera rigorosa è ben nota nel mondo della fotografia e dell’arte contemporanea e molte prestigiose istituzioni hanno richiesto la sua partecipazione a importanti mostre e pubblicazioni.
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MATTEO BALDUZZI

Architetto di formazione, opera nel campo della fotografia e dell’arte pubblica, intese principalmente come mezzi di relazione tra le persone, l’ambiente, la memoria individuale e collettiva. È il curatore del Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo, con cui collabora dal 2004. Per l’istituzione ha realizzato numerosi progetti caratterizzati da un intenso dialogo con il territorio e dal lavoro con gli autori delle più giovani generazioni. Dal 2016, coordinando la programmazione del Museo, ha ideato e curato committenze, mostre, call per giovani artisti, progetti partecipati, acquisizioni, presso la sede storica di Villa Ghirlanda, presso quella di Triennale Milano e presso istituzioni italiane e straniere.
Tra i progetti più recenti Che Lotteria!, con Ilaria Turba (Mufoco, 2024); Tra cielo e terra, con Claudio Beorchia (Mufoco, 2019); West, con Francesco Jodice (Château d’Eau, Toulouse e MANN, Napoli, 2023), Immagini e testi, Notazioni visive, con Armin Linke (Museo Marubi, Scutari, 2019); Gabriele Basilico, Le mie città (Triennale Milano, 2023). Tra le mostre collettive L’Italia è un desiderio (Scuderie del Quirinale, Roma, 2023); Paesaggio dopo paesaggio (Mufoco, 2022); 10 Viaggi nell’architettura italiana (Triennale Milano e Palazzo Altemps, Roma, 2020); Chi non salta (Mufoco, 2020), REFOCUS (Triennale Milano, 2020), Abitanti (Triennale Milano, 2019). Ha parallelamente collaborato a progetti artistici in diversi territori italiani, sperimentando con l’immagine fotografica – d’autore, familiari, vernacolari – progetti caratterizzati da una forte dialettica tra pubblico e privato, tra artista e cittadini. Docente presso il Master in Photography e Visual Design di NABA a Milano e presso lo IED a Torino, ha pubblicato testi e curato volumi per Electa, Quodlibet, Piccola Biblioteca Einaudi, Viandustriae, Witty Books, A+M Bookstore, Silvana Editoriale.
È socio di Careof, centro no-profit per l’arte contemporanea, attivo da 35 anni a Milano.

Grazioli

ELIO GRAZIOLI

Elio Grazioli è un affermato storico dell’arte contemporanea e curatore, noto per il suo lavoro nell’esplorazione dei rapporti tra arte e fotografia. Ex docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bergamo, ha dedicato la sua carriera allo studio delle intersezioni tra arti visive, teoria critica e pratica artistica.
Per nove edizioni, ha diretto la prestigiosa manifestazione “Fotografia Europea” a Reggio Emilia, contribuendo a rendere questo evento un punto di riferimento internazionale per la fotografia contemporanea. Oltre a questo ruolo curatoriale, Grazioli co-dirige la collana editoriale “Riga” (Quodlibet Editore) insieme a Marco Belpoliti, una serie di volumi dedicati a figure fondamentali della cultura del XX e XXI secolo, che coniuga ricerca accademica e saggistica con approfondimenti inediti.
Grazioli ha pubblicato numerosi volumi sulle tematiche artistiche contemporanee. Tra i  più significativi: “La polvere nell’arte” (2004), uno studio originale sull’uso simbolico della polvere nelle arti visive, “Piero Manzoni” (2007), dedicato al celebre artista concettuale, e “Ugo Mulas” (2010), sul fotografo italiano.
In alcuni dei suoi lavori più recenti mette a frutto il suo interesse per la collezione ed esplora nozioni liminali e concetti poco trattati nel campo dell’arte contemporanea:  “La collezione come forma d’arte” (2012),”Infrasottile” (2018) e “Arte e telepatia” (2020). Con “Album” (2022) intraprende un affascinante viaggio nell’arte e nella fotografia, mescolando memoria personale e riflessione critica.

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LINDA FREGNI NAGLER

Il lavoro di Linda Fregni Nagler è una ricerca alle origini dello sguardo moderno e si concentra sul medium fotografico e la sua storia, attraverso una pratica che intreccia le caratteristiche del lavoro dell’artista, quelle dello studioso e del collezionista. Il suo studio è, prima ancora che luogo di produzione, un luogo di ricezione dove, dopo un percorso di scelta e raccolta, le fotografie confluiscono per essere rielaborate e riattivate. Ha esposto in mostre personali e collettive, fra queste la 55. Biennale di Venezia; in istituzioni italiane come Galleria Nazionale d’Arte Moderna Roma, MAXXI Roma, Triennale Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino e istituzioni estere come Moderna Museet Stockholm, Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, Columbia University NY, Nouveau Musée National de Monaco, Museum für Kunst und Gewerbe Hamburg. Accanto alla produzione artistica, coltiva una pratica di ricerca storica e l’insegnamento.

Luca Panaro

LUCA PANARO

Luca Panaro (Firenze 1975) è critico d’arte e curatore, attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna, all’Accademia di Brera a Milano e al corso per curatori di Fondazione Modena Arti Visive. Dal 2013 al 2016 ha insegnato Iconografia fotografica al Politecnico di Milano, sede di Piacenza. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (Apm 2007), Tre strade per la fotografia (Apm 2011), Conversazioni sull’immagine (Montanari 2013), Casualità e controllo (Postmedia 2014), Visite brevi (Quinlan 2015), Photo Ad Hoc (Apm 2016), Un’apparizione di superfici (Apm 2017), Dialoghi brevi (Quinlan 2018), La fotografia oltre la ripetizione (Montanari 2019). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo il saggio Realtà e finzione nell’arte contemporanea (2010), co-curato l’opera in più volumi Generazione critica (Montanari 2014-2017) e le due edizioni di Effimera (Apm 2016-2017), oltre a una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. Ha realizzato varie mostre in Italia e all’estero, presso istituzioni pubbliche e private (Biennale 4 Praga, Tongji University Shanghai, Marca Catanzaro, Fondazione Marconi Milano, Ambasciata d’Italia a Copenhagen, Fondazione Modena Arti Visive, Ambasciata d’Italia a Berlino, Musei di Palazzo dei Pio Carpi, Castello Sforzesco Milano). Dal 2010 è direttore artistico di Centrale Festival a Fano, e dal 2019 della Zenato Academy a Peschiera del Garda. Nel 2013 ha fondato a Milano il progetto didattico Chippendale Studio e nel 2014 l’archivio Dummy Photobook. Dal 2019 è parte del comitato curatoriale di The Phair, una fiera dedicata alla fotografia che si tiene ogni anno a Torino.

Un programma a cura di Spazi Fotografici

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