





Spazi Fotografici presenta, per il ciclo La storia prima di tutto, la seconda edizione di Vicende e maestri dagli albori al contemporaneo: un viaggio nella storia della fotografia guidati da esperti riconosciuti a livello internazionale. Un nuovo programma dall’approccio innovativo e non convenzionale: cinque argomenti per cinque lezioni monografiche + un incontro finale per esplorare figure e temi centrali nella storia della fotografia. Argomenti indipendenti che costituiscono nel tempo un percorso articolato ed approfondito su autori, vicende, e tendenze;dagli albori al contemporaneo.
Cinque lezioni online + un incontro finale che trattano temi di grande interesse storico e culturale, dalla nascita della fotografia all’arte contemporanea. In ordine cronologico, iniziamo con Giorgio Di Noto sull’invenzione della fotografia, proseguiamo con Muriel Prandato sui Fratelli Alinari, continuiamo con Andrea Laudisa sulla “shashin” giapponese, e Elio Grazioli sulla fotografia di Franco Vimercati, e chiudiamo con Luca Panaro su Nan Goldin.
Nell’incontro finale…i ruoli si capovolgono! Chi vuole “sale in cattedra” per presentare brevissimi approfondimenti verticali, discutere, porre ulteriori domande nate dopo le lezioni: un nuovo modo per approfondire e ampliare l’esperienza formativa.
Il corso inizierà il 12 febbraio 2025 e terminerà il 26 marzo 2025;  si terrà online dalle 20:30 alle 22:30 con classe virtuale in Zoom per un totale di cinque lezioni settimanali.
Le registrazioni saranno rese disponibili ai partecipanti per 10 giorni a partire dal giorno successivo alle lezioni. Materiali e link  forniti dai docenti saranno raccolti in un Drive dedicato e condiviso con i partecipanti.
Inoltre durante il corso sarà possibile inviare agli organizzatori domande scritte, nate in seguito alle lezioni, che saranno condivise sul documento, discusse nell’incontro finale ed eventualmente sottoposte ai docenti.
NB Alla fine di ogni corso tutto il materiale raccolto andrà ad implementare l’archivio condiviso accessibile per sempre ai partecipanti dei nostri corsi.
Da calendario (ore 20:30-22:30, Zoom)
Il corso è aperto a studenti di arti visive, fotografi, appassionati alla ricerca di una bussola nel variegato mondo delle immagini fotografiche, e a chiunque voglia approfondire la storia della fotografia: dalle origini ai suoi sviluppi negli autori e nelle idee fondamentali, di un linguaggio sempre contemporaneo, con cui ci confrontiamo quotidianamente. 
Come nel primo giro: il fascino degli argomenti, la bravura dei docenti, e la formula scelta, tengono insieme rigore scientifico, approfondimento e divulgazione.
Necessario installare Zoom su computer o smartphone (anche in versione gratuita).
GIORGIO DI NOTO – L’invenzione della fotografia: Daguerre, Bayard, Talbot e altre storie tra scienza e arte.
L’invenzione della fotografia è un lento e articolato processo che, nel corso di molti anni e attraverso gli esperimenti e le storie di molti personaggi, ci conduce alla famosa data del 1839. Cercheremo di indagare il dietro le quinte di questo momento storico e di indagare le biografie e le storie degli attori, più o meno conosciuti, che hanno contribuito a “scoprire” il processo fotografico. Un percorso tra scienza e arte, le cui origini possono essere molto lontane, che nella prima metà del XIX secolo troverà finalmente il modo di fissare le immagini su un supporto.
MURIEL PRANDATO – Gli Alinari. Un patrimonio da ri-produrre  
Una famiglia di Firenze, gli Alinari, nella seconda metà dell’Ottocento apre un’azienda che si occupa della produzione di fotografie, realizzando un censimento del paesaggio, dell’arte e della società italiana. Nei decenni a venire il patrimonio si amplia, con l’acquisizione di altri archivi, fondi, album, immagini, milioni di immagini. Un puzzle di visioni che, a partire dagli Alinari, si impone nel nostro modo di vedere. Che tipo di mondo vediamo, oggi, quando guardiamo queste fotografie? La nostra epoca è segnata da un grande processo di smaterializzazione delle immagini di archivio, grazie alle imponenti digitalizzazioni. Il patrimonio Alinari, in questo processo, è un documento storico, unicamente legato alla memoria o è un bacino di produzione di immagini e di visioni?
ANDREA LAUDISA – Shashin! Radici e Prospettive della Fotografia Giapponese
La lezione si propone di esplorare gli ambiti meno noti della fotografia giapponese in un excursus che va dagli albori fino alla contemporaneità. Seguiremo l’evoluzione delle pratiche fotografiche in parallelo con la storia del Giappone: dalle prime sperimentazioni di fine Ottocento, quando la fotografia giunge nel paese come simbolo di modernità e apertura, fino all’influenza delle correnti artistiche europee del primo Novecento, che ispirarono un dialogo estetico tra tradizione e modernità. Infine dal Dopoguerra alla contemporaneità in un crescendo di intense sperimentazioni dei linguaggi visivi che scandaglieranno temi come l’identità, la memoria culturale, l’erotismo e l’alienazione urbana, segnando una fase di profonda innovazione e di definitiva affermazione di autori giapponesi nel panorama mondiale.
ELIO GRAZIOLI – Franco Vimercati: fotografia, ripetizione e differenza
Vimercati è una sorta di leggenda. Ha fotografato solo i pochi oggetti che aveva in casa, dove è rimasto chiuso per decenni, facendo il grafico, ascoltando musica classica, leggendo poesie, collezionando tappeti. Per dieci anni anzi (1983-1991) ha fotografato un unico oggetto, la cosiddetta “zuppiera”, sottoponendola alla prova di ogni aspetto della fotografia, illuminazione, inquadratura, sfondo, variazione, scatto singolo o serie, eccetera. Il senso è proprio questo: la fotografia come linguaggio, il tempo come suo fulcro, e dunque la ripetizione, la differenza, l’istante, la memoria. Come ci è arrivato, come l’ha sviluppato, cosa ne è seguito è quanto verrà raccontato e analizzato durante l’incontro.
LUCA PANARO – Nan Goldin, senza posa
A differenza di altri artisti che utilizzano la fotografia, le opere fotografiche di Nan Goldin sembrano ottenute in “assenza” dell’autore. I soggetti si muovono con estrema libertà davanti all’obiettivo, come se non percepissero la presenza giudicante del fotografo. Qual è il segreto di tale spontaneità? Ce lo racconta Luca Panaro che ha avuto l’occasione di intervistare Nan Goldin sulle pagine di Flash Art. Per l’artista statunitense, infatti, la macchina fotografica è come se non ci fosse, esiste piuttosto una relazione, il suo atteggiamento è quello di accettare le cose così come sono. Non proietta niente sui soggetti, anzi far in modo che non diventino altro rispetto a ciò che sono. Fin dall’età di diciotto anni Nan Goldin utilizza la fotografia come diario visivo della propria vita e di quella dell’estesa famiglia di amici con i quali ha diviso le proprie esperienze.
MINI-SEMINARIO DI APPROFONDIMENTI risposte, presentazioni, conclusioni. Quattro approfondimenti di 10 minuti ciascuno, tenuti da alcuni dei partecipanti, e discussione delle domande nate durante il corso.
Il costo del corso è di 180€. Per effettuare l’iscrizione procedi cliccando il pulsante PARTECIPA AL CORSO sotto entro il 10 febbraio 2025.
Attenzione! Per informazioni o assistenza scrivici in qualsiasi momento.
Anticipazione: tutti gli iscritti riceveranno comunicazioni automatiche, poi un’e-mail il giorno del corso dalla referente del corso.
Dal 2021 tutti gli abbonati alle riviste del gruppo Sprea IL FOTOGRAFO, NPHOTOGRAPHY, PHOTO PROFESSIONAL hanno diritto ad uno sconto del 10% sul costo di ogni corso.
È attivo uno sconto del 20% (esclusa quota sociale) per tutti coloro che hanno partecipato ad almeno un corso di Spazi Fotografici nell’anno in corso, per studenti, per membri di circoli FIAF e per Soci della Rete DOC. 
Per informazioni su scontistiche di gruppo contattare la segreteria.
Scopri di più scrivendo a segreteria@spazifotografici.it
NB. gli sconti non sono cumulabili

Studio Bayard è uno spazio dedicato alla fotografia e alla stampa analogica, un laboratorio e un luogo dedicato alla ricerca e alla sperimentazione di numerose tecniche di stampa nate a partire dalla seconda metà dell’800. Da diversi anni collabora con artisti ed istituzioni per la produzione di progetti sperimentali e soluzioni espositive.
Giorgio Di Noto, Nato a Roma nel 1990, dal 2011 conduce una ricerca sui materiali e i linguaggi della fotografia studiando il rapporto tra processi tecnici e contenuti delle immagini. Nel 2012 il libro auto-pubblicato in edizione limitata “The Arab Revolt” è stato selezionato in “The Photobook. A History Vol. III” di Martin Parr e Gerry Badger e nel 2013 è stato menzionato tra i “Ones to watch” del British Journal of Photography. Nel 2017 ha pubblicato “The Iceberg” (Edition Patrick Frey) che ha ricevuto una menzione speciale per l’Author Book Award ai Rencontres d’Arles 2018. Dal 2021 è tra gli autori esposti nella mostra collettiva “Retrofuturo” al Museo Macro di Roma. I suoi progetti sono stato esposti in diversi festival ed eventi in Europa. Vive e lavora a Roma dove insegna Fotografia e Storia e tecnica dei procedimenti di stampa alla RUFA.

Dopo gli studi universitari, di fotografia e di cinema, mi sono dedicata alle varie professioni del fotografico. Come photo editor, fotografa, insegnante, scrivendo di fotografia e linguaggi visivi per svariati periodici e anche con alcune esperienze artistiche che esplorano il linguaggio fotografico delle origini. Ho collaborato a lungo con il Touring Club e ho vissuto una fondamentale residenza d’artista al Musée Nicephore Nièpce di Chalon-sur-Saone.
Dal 2000 lavoro con gli Archivi Alinari. Ho avuto il privilegio di lavorare nella sede storica di via Nazionale e di assistere a l’imponente trasloco del patrimonio acquistato dalla Regione che, con lungimiranza, sta traghettando questo immenso mondo di visioni in nuova era dell’immagine.

Andrea Laudisa è uno storico della fotografia, curatore e progettista culturale, attivo dal 2005 nel campo della fotografia contemporanea. Laureato in Beni Culturali presso l’Università del Salento, è docente di Storia della Fotografia presso Linea Project e ha collaborato con importanti realtà culturali e progetti internazionali, tra cui Urban Layers – New Paths in Photography, Japan Now – GACMA, e Nuovo Rap Italiano in collaborazione con il Center for Black Music Research di Chicago.
Dal 2013 presiede l’Associazione Culturale Positivo Diretto, curando progetti innovativi e residenze artistiche che riflettono su tematiche sociali, patrimonio culturale e trasformazioni visive contemporanee. Tra le iniziative principali si distinguono Creature di Sabbia (2023), dedicato ai diritti delle donne dopo le primavere arabe, Anatomy of a Museum (2023), che esplora il patrimonio del Museo Sigismondo Castromediano, e il Bitume Photofest, il primo festival urbano di fotografia contemporanea del Mezzogiorno, che ha ospitato oltre 120 artisti e collaborazioni internazionali.
Il suo lavoro unisce un approccio curatoriale visionario a una profonda riflessione sui linguaggi della fotografia e sulle pratiche culturali, con un’attenzione particolare all’editoria indipendente, alla formazione e al dialogo con la comunità artistica.

Elio Grazioli è un affermato storico dell’arte contemporanea e curatore, noto per il suo lavoro nell’esplorazione dei rapporti tra arte e fotografia. Ex docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Università degli Studi di Bergamo, ha dedicato la sua carriera allo studio delle intersezioni tra arti visive, teoria critica e pratica artistica.
Per nove edizioni, ha diretto la prestigiosa manifestazione “Fotografia Europea” a Reggio Emilia, contribuendo a rendere questo evento un punto di riferimento internazionale per la fotografia contemporanea. Oltre a questo ruolo curatoriale, Grazioli co-dirige la collana editoriale “Riga” (Quodlibet Editore) insieme a Marco Belpoliti, una serie di volumi dedicati a figure fondamentali della cultura del XX e XXI secolo, che coniuga ricerca accademica e saggistica con approfondimenti inediti.
Grazioli ha pubblicato numerosi volumi sulle tematiche artistiche contemporanee. Tra i  più significativi: “La polvere nell’arte” (2004), uno studio originale sull’uso simbolico della polvere nelle arti visive, “Piero Manzoni” (2007), dedicato al celebre artista concettuale, e “Ugo Mulas” (2010), sul fotografo italiano.
In alcuni dei suoi lavori più recenti mette a frutto il suo interesse per la collezione ed esplora nozioni liminali e concetti poco trattati nel campo dell’arte contemporanea:  “La collezione come forma d’arte” (2012),”Infrasottile” (2018) e “Arte e telepatia” (2020). Con “Album” (2022) intraprende un affascinante viaggio nell’arte e nella fotografia, mescolando memoria personale e riflessione critica.

Luca Panaro (Firenze 1975) è critico d’arte e curatore, attualmente insegna all’Accademia di Belle Arti di Bologna, all’Accademia di Brera a Milano e al corso per curatori di Fondazione Modena Arti Visive. Dal 2013 al 2016 ha insegnato Iconografia fotografica al Politecnico di Milano, sede di Piacenza. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (Apm 2007), Tre strade per la fotografia (Apm 2011), Conversazioni sull’immagine (Montanari 2013), Casualità e controllo (Postmedia 2014), Visite brevi (Quinlan 2015), Photo Ad Hoc (Apm 2016), Un’apparizione di superfici (Apm 2017), Dialoghi brevi (Quinlan 2018), La fotografia oltre la ripetizione (Montanari 2019). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo il saggio Realtà e finzione nell’arte contemporanea (2010), co-curato l’opera in più volumi Generazione critica (Montanari 2014-2017) e le due edizioni di Effimera (Apm 2016-2017), oltre a una serie di cataloghi e monografie su artisti contemporanei. Ha realizzato varie mostre in Italia e all’estero, presso istituzioni pubbliche e private (Biennale 4 Praga, Tongji University Shanghai, Marca Catanzaro, Fondazione Marconi Milano, Ambasciata d’Italia a Copenhagen, Fondazione Modena Arti Visive, Ambasciata d’Italia a Berlino, Musei di Palazzo dei Pio Carpi, Castello Sforzesco Milano). Dal 2010 è direttore artistico di Centrale Festival a Fano, e dal 2019 della Zenato Academy a Peschiera del Garda. Nel 2013 ha fondato a Milano il progetto didattico Chippendale Studio e nel 2014 l’archivio Dummy Photobook. Dal 2019 è parte del comitato curatoriale di The Phair, una fiera dedicata alla fotografia che si tiene ogni anno a Torino.
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