COSA (NON) VEDIAMO
QUANDO GUARDIAMO
LE IMMAGINI

COME LE IMMAGINI INFLUENZANO LA NOSTRA VITA
(OLTRE LA FOTOGRAFIA!)

CINQUE INCONTRI ONLINE DAL 13 NOVEMBRE

PREMESSA

Cosa (non) vediamo quando guardiamo le immagini è una delle aree di approfondimento sulle quali Spazi Fotografici dirige la sua attenzione e curiosità.
Con Come le immagini influenzano la nostra via (oltre la fotografia!) allarghiamo lo sguardo dalla fotografia alle immagini in generale per interrogarci, con i partecipanti e con i docenti, su come queste interagiscano con la nostra vita e come influenzino la percezione del mondo.

IN BREVE

Dopo tre cicli di incontri sulla cultura visuale contemporanea insieme ad autori ed esperti come Francesco Jodice, Valentina Tanni, Andrea Pinotti e molti altri, questa nuova serie di appuntamenti si allarga a campi come la pubblicità ed il design, sempre con un occhio di riguardo alla fotografia, punto di vista privilegiato.

In ordine di “comparizione” Michele Smargiassi, Erik Kessels, il duo di artisti Bianco-Valente, Mario Cresci e Mizio Ratti ci conducono dalla storia del mezzo fotografico (perché non é proprio vero che  “la macchina non conta, conta chi la usa”!) alla fotografia ritrovata e vernacolare, dall’arte contemporanea alla cultura materiale e all’advertising. Tutto questo per interrogarci su come interagiamo con le immagini, come queste ci riguardano ed influenzano la nostra percezione del mondo.
Sia che ce ne rendiamo conto sia che, invece, scrolliamo col pilota automatico  migliaia di “figure” ogni giorno.

COME E QUANDO

Il corso inizierà il 13 novembre  e terminerà l’11 dicembre 2024; si terrà online dalle 20:30 alle 22:30 con classe virtuale in Zoom per un totale di cinque lezioni settimanali.
Le registrazioni delle lezioni online saranno rese disponibili ai partecipanti per 10 giorni a partire dal giorno successivo alle lezioni. Materiali e link saranno raccolti in un Drive dedicato e condiviso.

Da calendario (ore 20:30-22:30, Zoom)

  • Mercoledì 13 novembre – Michele SMARGIASSI – Leica e le altre. La macchina fotografica del secolo breve
  • Mercoledì 20 novembre – Erik KESSELS – Photography Re-appropriated
  • Venerdì 29 novembre – Giovanna BIANCO e Pino VALENTE – Evocare le immagini attraverso la parola. Parole come semi, in grado di far germogliare nuove immagini nella nostra mente
  • Mercoledì  4 dicembre – Mario CRESCI – Segni migranti, contaminazioni e molteplicità di significati. Cosa non vediamo nelle immagini
  • Mercoledì 11 dicembre – Mizio RATTI – L’Era dell’Execution:come la produzione è diventato il nuovo paradigma del advertising

A CHI SI RIVOLGE

Il ciclo è particolarmente indicato per tutti coloro che desiderano cercare una bussola per orientarsi tra la miriade di immagini (e di contesti diversi) che caratterizzano il nostro tempo.
In una giornata qualunque vediamo più immagini di quante ne avrebbe incontrate in una vita l’uomo del medioevo: non serve essere “addetto ai lavori” per sentire il bisogno di riflettere su come questo flusso continuo ci influenzi, ci interroghi, ci offra opportunità. Non solo quindi per fotografi o studenti!

IL PROGRAMMA DELLE LEZIONI

MICHELE SMARGIASSI – La macchina fotografica del secolo breve
Non credete a chi dice che lo strumento non conta. La Leica. Modesta e disprezzata quando venne ideata a cavallo della Grande Guerra, ha dato forma al nostro immaginario del Novecento. Nessuna altra fotocamera ha ispirato tanta gratitudine e suscitato tanta passione nei fotografi che l’hanno prescelta (anche se, a volte, con tradimenti). Virtù pubbliche e segrete infedeltà dello strumento che ha creato il fotogiornalismo, e ha documentato la storia.

ERIK KESSELS – Photography Re-appropriated 
Over the 20 years of his career, Kessels has come to the fore as a main and unquestionable reference in the field of so-called ‘found photography’. Instead of shooting new images, for most of his projects he brings together pre-existent photographs and reuses them as tiles to form his own mosaic. He is an artist without a camera or even a lens: in his practice, photography is a ready-made element to be sampled and re-contextualised. The result is a sort of eco-system of images, through which nothing is added to the enormous quantity of imagery which now crowds out the world and grows exponentially day by day, but which on the contrary merely recoups and recycles that which is already there.
In a lecture Kessels will highlight his latest projects and gives an insight in working with the re-appropriation of images.
Another subject of the lecture is the role of images in the time we live in and how you can look at these in other ways than simply consuming them.

GIOVANNA BIANCO E PINO VALENTE – Evocare le immagini attraverso la parola. Parole come semi, in grado di far germogliare nuove immagini nella nostra mente
Evocare l’immagine attraverso la parola. Parole come semi, in grado di far germogliare nuove immagini nella nostra mente. “Bianco-Valente operano per sottrazione, astraendo – atto tanto più forte perché agito da artisti visuali – l’immagine dal campo visivo e riportando al centro la parola per fare nascere nuove immagini: un gesto artistico forte e nettamente autoriale, che vuole allargare, il più possibile, la platea dei lettori/sognatori.” (da Il libro delle immagini di Bianco e Valente, vite vissute…, di Maura Picciau, Alias, Il Manifesto, 28 marzo 2020)

MARIO CRESCI –  Segni migranti, contaminazioni e molteplicità di significati. Cosa non vediamo nelle immagini
“Un viaggio, partendo dal lavoro di Mario Cresci, tra immagini, segni e disegni, grafica, oggetti  e iconografia della cultura materiale. Cresci svela le sue coordinate per orientarsi nel vasto mondo delle immagini inteso come archivio personale e collettivo del nostro tempo, cartina al tornasole che riflette le ricerche di senso e le esperienze dentro alla comunità e alle cose. Il metodo di Cresci è il campo dove interagiscono i saperi artistici – quelli della contemporaneità, della linea analitica dell’arte -, le metodologie del basic design, del progetto grafico e della fotografia, i riti arcaici e le fascinazioni della tradizione.”

MIZIO RATTI – L’Era dell’Execution:come la produzione è diventato il nuovo paradigma del advertising
Nel panorama dell’advertising contemporaneo, l’execution sta diventando la sfida professionale più importante. Non basta più avere una grande idea: oggi, ciò che conta davvero è come quell’idea prende forma visiva. In questo intervento esploreremo come, negli anni, la produzione di immagini sia diventata il nuovo paradigma dell’advertising, trasformando il ruolo dei creativi e ridefinendo l’importanza della qualità estetica. Attraverso casi studio ed esempi concreti, analizzeremo come la cura dell’execution stia ridefinendo le strategie di comunicazione e influenzando il successo delle campagne.

COSTO E ISCRIZIONE

Il costo del corso è di 180€. Per effettuare l’iscrizione procedi cliccando il pulsante PARTECIPA AL CORSO sotto entro il 11 novembre 2024.

Attenzione! Per informazioni o assistenza scrivici in qualsiasi momento.

Anticipazione: tutti gli iscritti riceveranno comunicazioni automatiche, poi un’e-mail il giorno del corso dal referente del corso.

SCONTI E AGEVOLAZIONI

Dal 2021 tutti gli abbonati alle riviste del gruppo Sprea IL FOTOGRAFONPHOTOGRAPHYPHOTO PROFESSIONAL hanno diritto ad uno sconto del 10% sul costo di ogni corso.
È attivo uno sconto del 20% (esclusa quota sociale) per tutti coloro che hanno partecipato ad almeno un corso di Spazi Fotografici nell’anno in corso, per studenti, per membri di circoli FIAF e per Soci della Rete DOC. 
Per informazioni su scontistiche di gruppo contattare la segreteria.

Scopri di più scrivendo a segreteria@spazifotografici.it

NB. gli sconti non sono cumulabili

I DOCENTI

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BIANCO-VALENTE

Bianco-Valente (Giovanna Bianco, Latronico, 1962 e Pino Valente, Napoli, 1967) vivono a Napoli dove si sono incontrati nel 1993. Iniziano il loro progetto artistico indagando dal punto di vista scientifico e filosofico la dualità corpo-mente, l’evoluzione dei modelli di interazione tra le forme di vita, la percezione, la trasmissione delle esperienze mediante il racconto e la scrittura. A questi studi è seguita un’evoluzione progettuale che mira a rendere visibili i nessi interpersonali. Esempi sono le installazioni che hanno interessato vari edifici storici e altri progetti incentrati sulla relazione fra persone, eventi e luoghi. L’attenzione al contesto e il dialogo con gli spazi e le comunità coinvolti nei loro lavori, con la messa in atto di dinamiche partecipative che divengono parte integrante della realizzazione finale, sono costanti nella loro prassi, che spazia dalla scultura al video, all’installazione, a pratiche laboratoriali.

Dal 2008 curano con Pasquale Campanella il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto, sviluppato a Latronico, in Basilicata, perseguendo l’idea di lavorare alla costruzione di un museo diffuso all’aperto, in cui diverse opere permanenti dialogano con l’ambiente montano, e di intervenire nello spazio urbano con progettualità condivise e partecipate.Sin dai loro esordi Bianco-Valente hanno partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia e all’estero, ed eseguito interventi installativi per importanti istituzioni museali e spazi pubblici, come Museo MAXXI (Roma), MACBA (Barcellona), Museo Madre (Napoli), Fabbrica 798 (Pechino), Palazzo Strozzi (Firenze), Triennale di Milano, Urban Planning Exhibition Center (Shanghai), Museo Reina Sofia (Madrid), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Museo Pecci (Prato), Kunsthaus di Amburgo, NCCA – National Centre for Contemporary Arts (Mosca), MSU-Muzej Suvremene Umjetnosti, Zagabria (Croazia). 

Il loro progetto Terra di me viene selezionato come evento collaterale per Manifesta 12 (Palermo 2018); partecipano alla Bienal del Fin del Mundo 2015, Mar Del Plata (Argentina) e alla 2nd Xinjiang International Art Biennale, Urumqi (China) 2014. Hanno realizzato progetti site-specific anche in Libano (Becharre), 2013; Marocco (Voice Gallery, Marrakech), 2011; New York (ISP 2014 Whitney Museum a The Kitchen), 2014; Rio de Janeiro (Casa Italia – Olimpiadi Rio 2016); Stoccolma (Istituto Italiano di Cultura), 2018; Amsterdam (Goethe-Institut Niederlande), 2019; Armenia (Ambasciata Italiana di Yerevan), 2019; Tirana (Harabel/Istituto Italiano di Cultura), 2020.


Con il progetto A Cielo Aperto vengono invitati a partecipare a Comunità Resilienti, il Padiglione Italia della Biennale di Venezia Architettura 2021.

Mario-Cresci

MARIO CRESCI

Mario Cresci (Chiavari 1942) fotografo, visual designer e docente all’Università ISIA di Urbino. Fin dagli anni Sessanta è autore di opere eclettiche caratterizzate da una libertà di ricerca che attraversa il disegno, la fotografia, l’esperienza video, le installazioni. Tra i primi in Italia della sua generazione, applica la cultura del progetto e la coniuga a una sperimentazione sui linguaggi visivi. Del 2004 è la sua prima mostra antologica alla GAM di Torino. Nel 2019 pubblica “Segni migranti. Storia di grafica e fotografia” un importante volume sulla sua ricerca. Nel 2023 propone una rilettura del suo lavoro attraverso focus specifici raccontati in due ampie mostre: “L’esorcismo del tempo, 1960-1980” al MAXXI di Roma e “Colorland, 1975-1983” al Monastero di Astino per la Fondazione MIA di Bergamo. Vive a Bergamo.

https://mariocresci.it/bio
https://archiviomariocresci.it/cresci/




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ERIK KESSEL

Erik Kessels is a Dutch artist, curator and communication designer, with great interest in art and photography. Erik Kessels is since 1996 Creative Partner of communications agency KesselsKramer.

As an artist and curator Kessels has published over 100 books of his ‘re-appropriated’ images and has written the international bestseller Failed It! and Complete Amateur.

He has taught at several Art Academies (Amsterdam, Milan, Toronto, Lausanne, Düsseldorf). 

Kessels made and curated exhibitions such as Loving Your Pictures, Mother Nature, 24HRS in Photos, Album Beauty and Unfinished Father. Currently he’s working on a long-term European art project called Europe Archive.

In 2010 Kessels was awarded with the Amsterdam Prize of the Arts, in 2016 nominated for the Deutsche Börse Photography Prize. Until 2022 his mid-career retrospective is shown in Turin, Düsseldorf and Budapest and he exhibited recently in the SFMOMA. He was called “a visual sorcerer” by Time Magazine and a “Modern Anthropologist” by Voque (Italia).

 

Instagram: erik.kessels
www.erikkessels.com




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MIZIO RATTI

Mizio Ratti è founder e partner di Enfants Terribles, una delle più importanti e longeve agenzie pubblicitarie indipendenti italiane. Dal 2015 è Founder e Partner anche della digital agency Hallelujah. Insegna copywriting all’Accademia di Comunicazione di Milano, è stato consigliere dell’Art Directors Club Italiano. Ha lavorato per più di 100 brand, ha vinto più di 50 pitch creativi. È stato il primo creativo italiano ad aprire un blog.

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MICHELE SMARGIASSI

Sono nato prevalentemente nel forlivese (a Dovadola, sull’Appennino, perché lì c’era l’ospedale: ma considero mio paese natale quello in cui sono vissuto fino a otto anni, Rocca San Casciano, qualche chilometro più in su), nel secolo scorso e pure verso la metà (l’8 ottobre del 1957).Lavoro a Bologna dove con mia grande sorpresa faccio il giornalista. Che era poi il mio sogno da bambino: mentre adesso che sono giornalista, a volte di mestiere vorrei fare il bambino.
Il mio babbo Alberto, cancelliere di pretura, possedeva una Voigtländer con mirino a traguardo che mi lasciava usare con cautela, ed era forse l’unico in paese ad avere anche una cinepresa 8 millimetri: da lui ho avuto il gusto di “guardare le figure”.
La mia mamma Miranda, insegnante di scuola media, non ha mai lasciato gli scaffali di casa vuoti di libri: da lei ho avuto il gusto di “leggere le storie”. A Modena, la mia nuova città, ho fatto pian piano sposare queste due vocazioni.
Mi sono laureato in Storia contemporanea all’Università di Bologna con una tesi sulle trasformazioni urbanistiche di Modena a cavallo del Novecento, viste attraverso l’occhio della cartolina illustrata.
Mi piace ancora, più di ogni altra cosa, guardare le figure, amo la storia e la cultura dell’immagine ma quando tocca a me riesco solo a fotografare i miei familiari davanti a paesaggi da cartolina.

Dal 1982 ho fatto il giornalista, prima a l’Unità, poi dal 1989 a la Repubblica. Mi sono occupato di società, cultura e di politica.

Penso che un buon giornalista non sia uno scrittore ma uno scrivente; tento di non essere uno scrivano, spero di non diventare mai uno scribacchino.

Oltre a testi per mostre, cataloghi, riviste e volumi collettivi, prefazioni e postfazioni, articoli per riviste specializzate e culturali (una lista non del tutto completa si trova sul mio profilo LinkedIn) ho scritto i libri:

Voglio proprio vedere (Contrasto, 2021);  
Sorridere. La fotografia comica e quella ridicola (Contrasto, 2020)Un’autentica bugia. La fotografia, il vero, il falso, (Contrasto, 2009);
Donne di questo mondo con Uliano Lucas (Diabasis 2003); 
Lo specchio d’inchiostro con Ghigo Roli (Artioli 1999); 
Italiani a tavola con Uliano Lucas e Guido Vergani (Mazzotta 2003);
Ora che ci penso. La storia dimenticata delle cose quotidiane (Dalai, 2011);

Ho scritto alcuni saggi in volumi collettivi: 
La famiglia foto-genica per gli Annali della Storia d’Italia Einaudi (2004), 
“Bugie dell’elocutio” nella raccolta Etica e fotografia (Derive Approdi, 2015); 
“La Camera chiara di Roland Barthes” in Nuove visioni (Contrasto, 2020). 
“Il dono dell’ultravista. Il fotoreporter come eroe dei fumetti”, in Raccontare per immagini (Contrasto, 2022)

Ho collaborato a dieci volumi della collana “Maestri della fotografia” (Repubblica / National Geographic, 2019-2020), ho curato tutti e venticinque i volumi della collana Visionari (Repubblica / National Geographic, 2020-2022) e gli otto della successiva collana Visionari – Le città, dedicata alle città nella fotografia.

Ho scritto alcune prefazioni, tra cui quelle alle edizioni italiane di L’immagine condivisa di André Gunthert (Contrasto, 2016), e di Il bacio di Giuda di Joan Fontcuberta (Mimesis, 2022); e una postfazione al libro di Simona Guerra Il bambino di Scanno (Postcart, 2016) dedicato a una celeberrima fotografia di Mario Giacomelli.

Faccio parte del direttivo della Sisf – Società Italiana di Studi di Fotografia, ho fatto parte del comitato scientifico del Centro italiano per la fotografia d’autore di Bibbiena e del comitato scientifico della Fondazione Nino Migliori.




Un programma a cura di Spazi Fotografici

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