GRANDE
FOTOGRAFIA

IL PAESAGGIO IN
CINQUE ARTISTI

DAL 13 MARZO IN
5 LEZIONI ONLINE

PREMESSA

Con l’idea di offrire un programma diversificato e molteplici occasioni di approfondimento, Spazi Fotografici prosegue con la sua idea di didattica online fondata su qualità ed incontro, su corsi costruiti con i più grandi professionisti dell’ambito. Ora con un nuovo focus quindi altri maestri di riferimento: è il programma di Grande fotografia, ogni volta attorno a un genere, oltre il genere (edizioni precedenti: ‘reportage’ e ritratto).

IN BREVE

Grande fotografia. Il paesaggio in cinque artisti è il nostro terzo corso “per genere, oltre genere”, in programma online – in Zoom – dal 13 marzo al 10 aprile 2024. Con autori di riferimento come Olivo Barbieri, Marina Caneve, Matteo De Mayda, Francesco Jodice e Massimo Vitali torna la nostra idea di apprendimento altro, fondata su una didattica e fotografia di qualità, poi – naturalmente – sull’incontro. 

Grazie alle loro lezioni – e al vedersi, online almeno – i partecipanti avranno la possibilità di imparare e sapere da chi ha fatto della fotografia di ricerca il proprio lavoro. Di comprendere storia e presente della fotografia di paesaggio – spazio d’indagine e di movimento.

Consapevoli dell’importanza della tradizione per guardare al futuro, abbiamo chiesto ai cinque grandi maestri di strutturare insieme a noi questo percorso: viaggio in visioni/visione del mondo. 

Scopriremo autori diversi, tutti modello, ciascuno con la propria storia, esperienza, background; con temi precisi e preciso approccio. Capiremo quindi di fotografia ma anche di relazioni possibili, appunto, col mondo: se è vero che il paesaggio, il luogo in cui muoviamo, è forse il primo tramite per questo.

Per anteprime guarda anche ai nostri social – Instagram & Facebook.- 

COME E QUANDO

Con prima lezione mercoledì 13 marzo 2024 il corso si terrà online dalle 20:30 alle 22:30, con classe virtuale in Zoom, per un totale di cinque lezioni settimanali (ultima: mercoledì 10 aprile 2024). Le registrazioni delle lezioni saranno rese disponibili ai soli partecipanti per 9 giorni dall’invio.

Eventuali materiali e link saranno raccolti in un Drive condiviso. Al termine del corso a tutti i partecipanti verrà rilasciato un attestato.

Da calendario (ore 20:30-22:30, Zoom)

  • Mercoledì 13 marzo – FRANCESCO JODICE
  • Mercoledì 20 marzo – MARINA CANEVE
  • Mercoledì 27 marzo – OLIVO BARBIERI
  • Mercoledì 3 aprile – MATTEO DE MAYDA
  • Mercoledì 10 aprile – MASSIMO VITALI

A CHI SI RIVOLGE

Il corso, in formula frontale e dialogica, si rivolge a tutti ed in particolare a fotografi, artisti, professionisti ed operatori del settore culturale-artistico, a studenti ed appassionati di fotografia e visivo. Per la partecipazione sarà necessario avere installato Zoom (anche in versione gratuita).

COSTO E ISCRIZIONE

Il costo del corso è di 180€. Per effettuare l’iscrizione procedi cliccando il pulsante sotto entro il 6 marzo.

Attenzione! Il sistema è nuovo! Per informazioni o assistenza scrivici in qualsiasi momento.

SCONTI E AGEVOLAZIONI

Dal 2021 tutti gli abbonati alle riviste del gruppo Sprea IL FOTOGRAFONPHOTOGRAPHYPHOTO PROFESSIONAL hanno diritto ad uno sconto del 10% sul costo di ogni corso. Dal 2024 è inoltre attivo uno sconto del 20% (sempre sul costo del corso) per: tutti coloro che hanno partecipato ad almeno un corso di Spazi Fotografici nell’anno in corso (quindi 2024!); studenti; membri di circoli FIAF; soci DOC. 

Scopri di più scrivendo a segreteria@spazifotografici.it

NB. Ciascun iscrivente ha diritto ad un solo sconto

UN PROGRAMMA A CURA DI SPAZI FOTOGRAFICI

DOCENTI

Portrait_Olivo Barbieri

OLIVO BARBIERI

Olivo Barbieri (Carpi, 1954) si occupa di fotografia fin dal 1971. Nel 1977 e ’78 realizza Flippers, serie dedicata al ritrovamento di un deposito di flipper abbandonato; esposta alla Civica di Modena con testo di Franco Vaccari nel ’78. Nell’84 partecipa a Viaggio in Italia, mostra seminale per la fotografia italiana. Nei primi anni ’80 inizia a lavorare sull’illuminazione artificiale delle città europee e orientali. Dall’89 viaggia spesso in Oriente, soprattutto in Cina, sviluppando una ricerca su temi e rappresentazione dei grandi cambiamenti in atto. Nel 1996 il Folkwang Museum di Essen gli dedica la prima retrospettiva. Da metà anni ’90 adotta una tecnica che gli permette di mantenere a fuoco solo alcuni punti. Nel 2003 inizia site specific_ studio on going sulla forma di 50 città e metropoli contemporanee da cui ha avuto grandi riconoscimenti in seguito – dalla pubblicazione del 2013 su Aperture all’acquisizione di due film da parte del MoMa di New York. Le sue serie riflettono sulla quantità di realtà presente nel nostro sistema di vita, su quanto la nostra percezione sia in grado di comprenderla. Tra gli altri progetti: Parks; Dolomites Project, (2012, MART di Trento e Rovereto); Alps Geographies and People; Images 1998 – 2014 e La Città Perfetta (MAXXI, Roma, 2015); American Monument and Monument (2018); MOUNTAINS and PARKS; EARLY WORKS 1980-1984. Su Barbieri si contano 50 monografie.  Sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private per il mondo.
Marina Caneve_ritratto#02

MARINA CANEVE

Marina Caneve (1988) sviluppa progetti attraverso la fotografia con una pratica dove sono centrali la stratificazione e il dialogo tra discipline e linguaggi; il suo lavoro si inscrive nella dimensione della ricerca artistica. I suoi progetti nascono prevalentemente dalla messa in discussione delle narrazioni stereotipate e frontali. Nel 2023 Caneve è vincitrice di Italian Council con Bridges are Beautiful (working title) promosso da FMAV – Fondazione Modena Arti Visive e UGM – Umetnostna galerija Maribor. Tra i premi: nel 2018 Giovane Fotografia Italiana a Fotografia Europea Reggio Emilia e COTM Dummy Award; nel 2019 il Premio Bastianelli; shortlisted per il Prix du livre Rencontres d’Arles, C/O Berlin Talent Award e il Premio Gabriele Basilico. È tra gli artisti invitati da CAMERA al progetto europeo FUTURES. Ha esposto in istituzioni importanti tra cui il MAXXI a Roma, Fotohof a Salisburgo, l’Institut Néerlandais a Parigi e La Triennale di Milano. Ha realizzato campagne tra cui Atlante Sapienza 22, MAXXI; Italia Inclusiva, MAECI; Tredici sguardi sui Musei Lombardia, Direzione Musei Lombardia; Atlante Architettura Contemporanea, MiC e Mufoco; Unesco, ICCD; Marghera on stage, Padiglione Venezia, La Biennale di Venezia. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra cui: MAXXI, ICCD, il MUFOCO, Museo Nazionale della Montagna. Dal 2013 è co-curatrice di CALAMITA/À, una piattaforma di indagine interdisciplinare che esplora il tema della catastrofe a partire dal caso studio del Vajont. Tra le pubblicazioni Are they Rocks or Clouds? (Fw:Books), Di roccia, fuochi e avventure sotterranee (Quodlibet), La valle tra le cime e le stelle (Quodlibet), La forma dell’acqua svanisce nell’acqua (A+M). Caneve combina la sua ricerca con l’insegnamento; dal 2019 è docente presso il Master IUAV in Photography e Spazio Labo’, oltre a curare workshop per diverse istituzioni.

MATTEO DE MAYDA

MATTEO DE MAYDA

Matteo de Mayda (1984, Treviso, Italia) vive a Venezia. La sua ricerca visiva è focalizzata su cause sociali e ambientali. Ha esposto il suo lavoro presso la Biennale di Venezia, MUFOCO, Triennale di Milano, Camera Torino e il Design Museum di Londra. Nel 2019 ha pubblicato Era Mare, un libro sul fenomeno dell’acqua alta a Venezia. Nel 2020 è stato selezionato da ARTRIBUNE come miglior giovane fotografo italiano dell’anno. Nel 2021 è stato uno dei FUTURES talent selezionati da CAMERA (Centro Italiano per la Fotografia) e ha vinto l’Italian Sustainability Photo Award (ISPA) con There’s no calm after the storm. Nel 2022 ha vinto il British Journal of Photography International Award. Le sue immagini sono state pubblicate su riviste italiane e internazionali, tra cui The New York Times, Financial Times Magazine, Internazionale, Zeit e Vogue.

Francesco Jodice_ritratto Sara Gentile

FRANCESCO JODICE

Francesco Jodice (Napoli 1967) vive e lavora a Milano. Nel 1995, dopo la laurea in architettura, si dedica alle prime ricerche utilizzando i media della fotografia e del video. Nel 1999 partecipa alla costituzione del collettivo Multiplicity. Tra il 1996 e il 2004, il rapporto tra i grandi paesaggi urbani e le comunità è al centro della sua ricerca, come testimoniano What We Want, The Secret Traces, The Morocco Affair. In seguito, guarda alle diverse culture antropologiche tra nuovi fenomeni di megapolitismo. A questo periodo appartengono Hikikomori, Ritratti di classe e la trilogia di film Citytellers. Dal 2008 la geopolitica è al centro del suo lavoro. L’analisi della crisi del sistema Occidente porta alla realizzazione di film, installazioni e progetti fotografici come Atlante, American Recordings, Rivoluzioni e West. Per lui la pratica dell’arte è poetica civile, i suoi processi artistici promuovono forme e modelli di partecipazione del pubblico. Esempi di questo nei progetti La notte del drive-in. Milano spara, Babel e Scenario. Insegna a NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Ha partecipato a collettive quali documenta Kassel, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la biennale di Liverpool, e la Biennale di Yinchuan. Ha esposto al Castello di Rivoli, alla Tate Modern di Londra e al Prado. Tra i suoi progetti principali l’atlante fotografico What We Want, osservatorio sulle modificazioni del paesaggio – proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo: Citytellers. I suoi lavori più recenti esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente. Tra questi West, terminato con il supporto dell’Italian Council nel 2022, ricerca decennale sull’immaginario che la storia americana ha generato e diffuso (poi sul suo collasso). Le sue opere sono parte di numerose collezioni pubbliche italiane ed internazionali.

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MASSIMO VITALI

Massimo Vitali è nato a Como nel 1944. Terminate le scuole superiori si trasferisce a Londra dove studia fotografia al London College of Printing. Nei primi anni Sessanta intraprende la sua carriera come fotogiornalista, collaborando con giornali e agenzie italiane ed europee.  In questo periodo conosce Simon Guttman, il fondatore dell’agenzia Report, un incontro fondamentale per la sua crescita professionale.   All’inizio degli anni Ottanta, colto da dubbi rispetto all’etica del fotogiornalismo, collabora come direttore della fotografia per cinema e televisione.Nel 1995 dà inizio alla sua famosa serie di panorami delle spiagge italiane.Attualmente vive e lavora a Lucca.

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